INTERROGAZIONE n. 20 del 23/02/2015
Interrogazione n.20/10^ di iniziativa del Consigliere G. MANGIALAVORI recante: "Sul depotenziamento centro trasfusionale di Lamezia Terme"

Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:
la legge 311/2004, preso atto dello squilibrio economico nel settore sanitario ha disposto la necessità di procedere ad una ricognizione delle cause che lo determinano e ad una elaborazione di un programma operativo di riorganizzazione, riqualificazione e potenziamento del servizio sanitario regionale;
ai sensi della medesima norma i ministeri della Salute, quello dell'Economia e finanze e la Regione hanno stipulato apposito accordo per determinare, fra l'altro, gli inderogabili obiettivi di livelli essenziali di assistenza;
anche in virtù dell'evoluzione normativa e amministrativa del settore è stato pertanto approvato il Piano di rientro con delibera di giunta regionale numero 845 del 16 dicembre 2009;
con deliberazione del Consiglio dei ministri, nella seduta del 30 luglio 2010, il Presidente della Regione Calabria è stato nominato commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario;
nell'ambito di tale piano è stata decisa la riorganizzazione del sistema trasfusionale, preliminarmente discussa in sede di comitato tecnico consultivo regionale per le attività trasfusionali;
con decreto del Presidente della Giunta regionale numero 58 del 26 giugno 2014, in qualità di commissario ad acta per l'attuazione del su cennato piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario è stata disposta la riorganizzazione del sistema trasfusionale in argomento;
per come si legge nell’allegato A di detto decreto presidenziale 58/2014 "Riorganizzazione del sistema trasfusionale regionale": Le attività di medicina trasfusionale sono parte integrante dei livelli di assistenza garantiti dal Servizio Sanitario Nazionale;
per come riconosciuto dal medesimo atto: Tutti i paesi dell'Unione europea considerano ormai il problema del sangue e degli emoderivati come critico e strategico nell'ambito delle politiche socio-sanitarie comunitarie;
il punto 7 di detto allegato dispone la Riorganizzazione della rete trasfusionale. Più dettagliatamente, il punto 7.4.2. riorganizza il Dipartimento trasfusionale Area Centro e, testualmente, recita: Il Servizio Trasfusionale di Lamezia Terme garantisce, all'interno dell'area dipartimentale, le attività di base svolte in regime di h 6;
tale disposizione, di fatto, declassa un centro di così vitale importanza per la sanità di riferimento. E infatti, attraverso tale depotenziamento il centro trasfusionale lametino è trasformato in mera emoteca;
occorre sottolineare come tale decisione sia destinata ad avere ripercussioni gravissime sia per l'utenza ordinaria che per i vari reparti dell'ospedale di Lamezia Terme;
il centro trasfusionale di Lamezia Terme, infatti, non soltanto è presidio sanitario fondamentale per i malati di talassemia, anemia e delle altre patologie ematiche dell'area di riferimento, ma assolve anche a una fondamentale importanza per le urgenze mediche;
mediante la disposta gestione di tale servizio da parte dell'ospedale "Pugliese" di Catanzaro, l'attività inerente al centro trasfusionale è destinato a un'inevitabile compressione. E ciò per ragioni logistiche collegate, in particolare, alle varie fasi di tale nuovo prospettato servizio (inevitabile trasporto delle sacche da Catanzaro con conseguente deminutio della celerità di fornitura e cosi via);
alla luce della nuova organizzazione del servizio e di quanto sopra appena esposto, il centro, pertanto, sarebbe depotenziato di una delle sue componenti essenziali: la capacità di fronteggiare le emergenze mediche di che trattasi;
nella specifica disposizione il decreto risulta inoltre carente nella parte motivazionale di almeno due elementi di prioritaria importanza: a) presenza di adeguate linee di collegamento (importante snodo ferroviario, aeroporto e svincolo autostradale);
b) utenza interessata a tale servizio. Ben 150 mila i cittadini potenzialmente interessati ai servizi del centro trasfusionale lametino. E che lo stesso decreto risulta anche contraddittorio rispetto alle sue stesse premesse, ut supra riportate;
per tali ragioni urge una modifica di tale provvedimento nella direzione già tracciata: apertura del centro trasfusionale di Lamezia Terme 24 ore su 24;
presupposto inderogabile affinché il centro lametino possa continuare a svolgere il servizio in esame, apprezzato da sempre per la sua eccellente qualità;
in caso contrario, il diritto alla salute di così tanti cittadini calabresi subirebbe un'ulteriore ingiustificata compressione;
il tutto con grave pregiudizio per i loro più elementari diritti;
Per sapere:
se una volta nominato il commissario ad acta per la sanità (e comunque definita giuridicamente la competenza del settore) intenda disporre e/o sollecitare la revoca e/o l'annullamento del citato punto 7.4.2. dell’Allegato A del piano di Riorganizzazione della rete trasfusionale limitatamente alla parte in cui è decretato che il Servizio Trasfusionale di Lamezia Terme garantisce, all'interno dell'area dipartimentale, le attività di base svolte in regime di h. 6;
se in considerazione delle urgenti e rilevanti ragioni ut supra esposte intenda disporre il mantenimento dell'apertura del centro trasfusionale di Lamezia Terme 24 ore giornaliere e ciò nell'ottica di garantire un servizio fondamentale per una così vasta utenza e di conclamata eccellenza regionale.

Allegato:

23/02/2015
G. MANGIALAVORI